domenica 14 giugno 2015

OMOTE ED URA

Questa volta, diversamente dal solito, vorrei riportare un estratto da un piccolo grande libro che sono riuscito a conoscere e trovare solo grazie ad un Amico (Carlo Sensei, sentiti portato in causa)
lo so..
non sarebbe legale..
ma il libro in questione è fuori catalogo ed è introvabile.. dopo averlo cercato per molto tempo sulle bancarelle e online, quella di fotocopiarlo è stata l'unica possibilità di leggerlo..

il libro in questione è "LO SPIRITO DELLE ARTI MARZIALI" Di Dave Lowry, pubblicato negli Oscar Mondadori..

Vorrei che i miei allievi leggessero (per questo lo pubblico qui) questo passo, perchè mentre lo leggevo ho trovato che  ricalca perfettamente il mio pensiero, e rieccheggia di molte cose che ho detto loro durante le sessioni al Dojo e che ho scritto in questo stesso blog (qui per esempio)

quindi, lasciamo la parola al Maestro Lowry, metterò in grassetto alcune parti che ho apprezzato particolarmente:



Da Dave Lowry, Lo spirito delle Arti Marziali, Oscar Mondadori 1999


E' giustificabile lo scetticismo del non praticante di fronte all'affermazione che il bugeisha moderno non si interessa a ciò che comunemente viene definito "autodifesa".
Dave Lowry Sensei

Dopo aver visto una dimostrazione di arti bugei, soprattutto quelle in cui si mostrano colpi violenti e spettacolari proiezioni, lo scettico diventerà probabilmente anche cinico. 

Le arti bugei, anche quelle che appaiono passive, per esempio le discipline che si praticano in solitario, come l'arte di estrarre la spada e il tiro con l'arco, hanno per loro natura un carattere marziale. 

Chi ne negasse la natura bellicosa farebbe la figura dell'enofilo che, nel mezzo delle sue cantine, proclamasse di essere astemio.

Le arti bugei non sono le uniche discipline giapponesi a mostrare tale apparente contraddittorietà. 
Qual'è il vero obiettivo dell'ikebana? 
Di certo non è solo quello di creare magnifiche composizioni floreali. La cerimonia del tè è studiata per calmare la sete? No, non realmente.

La contraddizione tra l'ovvio, l'osservabile e il reale riguarda il concetto di omote e ura.


In verità, questi due termini, hanno una doppia valenza. In una normale conversazione giapponese, omote e ura significano rispettivamente "fronte" e "retro", "esterno" e "interno". I kanji stessi che li rappresentano si riferiscono a un Giappone quasi preistorico, quando i cacciatori indossavano pelli di animali e avevano necessità di usare parole differenti per distinguere tra gli indumenti che avevano il pelo di fuori e quelli che invece lo portavano all'interno. 

Omote e ura sono parole che ritroviamo in posti dove ci aspetteremmo di incontrarle - per descrivere le due facce di una moneta, per esempio -, ma anche in occasioni che non hanno un equivalente nella nostra lingua. 
Noi non penseremmo che un oggetto come una spada possa avere due lati differenti. In giapponese, invece, è così, e omote indica il lato della spada rivolto verso l'esterno quando l'arma è infilata alla cinta del samurai, mentre ura distingue il verso rivolto in direzione del corpo.

 L'omote è ciò che si vede in superficie, ciò che può essere percepito da un'osservazione distratta e superficiale. Chiedete a uno straniero cosa accade durante un incontro di sumo ed egli vi dirà che si tratta di uno scontro tra due energumeni che cercano di sbattersi o spingersi l'un l'altro fuori da un cerchio. 
Se rivolgete la stessa domanda a un appassionato di sumo, si aprirà davanti a voi un mondo nuovo.
Il soffitto del tipico tempio dove avvengono gli incontri di sumo è adornato con nappe di broccato di quattro colori che rappresentano la tigre bianca dell'Occidente, un drago verde, divinità dell'Oriente e, rispettivamente, un passero rosso e una tartaruga nera per indicare il Sud e il Nord. 
Sotto la sua superficialità di sport o di confronto agonistico, l'arte del sumo possiede un'ura, cioè una dimensione di profonda spiritualità e venerabilità, un simbolismo sacro.

l'ikebana può inizialmente attirare verso la Via dei Fiori coloro che amano creare

attraenti composizioni floreali. Dopo aver iniziato a praticare la Via, però, se il maestro è abile, il novizio comincerà a capire che i magnifici bouquet che crea non sono altro che l'omote  dell'Ikebana. L'ura dell'arte consiste nell'armonizzarsi con la natura, nel perdere il proprio ego attraverso la rigida e difficile disciplina della disposizione geometrica dei fiori secondo i dettami di una tecnica raffinata che si perde nella notte dei tempi.

Così, a sua volta, il bugeisha che viene attirato alle arti militari dalla promessa di forza e violenza esteriori, se ha la fortuna di trovare un maestro in grado di far penetrare gli allievi al livello dell'ura, viene condotto ad un livello che sta sotto la superficie. 

Dietro la forma apparente, si tratta di una Via di vita, un viaggio verso la dignità, il rispetto di se stessi e degli altri, e un sentiero che spiega ciò che è buono, etico e bello. Non è un percorso ovvio, ma di sicuro esiste.
 

Senza dubbio, il più grave pericolo che le discipline bugei devono affrontare in occidente, come in oriente, è la celebrazione del loro omote e l'ignoranza del loro ura.
L'aspetto più superficialmente osservabile di una cultura può essere trasmesso con maggiore facilità. 

E' invece molto più difficile esportare lo spirito che sta al di sotto. Esibizioni in cui si rompono tavolette di legno, spettacolari dimostrazioni di abilità in cui un aggressore finisce a gambe levate, trucchi marziali: questi esempi dell'omote delle arti bugei hanno catturato l'immaginazione degli occidentali. Solo attraverso la perseveranza e la guida di maestri esperti, l'animo dei praticanti potrà essere allo stesso modo catturato dai segreti più reconditi dell'arte.

domenica 7 giugno 2015

CINEMATOGRAFICO O CINESTETICO?

So che questo è un argomento molto dibattuto e su cui esistono molte, molte opinioni differenti..
cercherò di dire la mia, sempre pronto a discutere e, se convinto, perfino a cambiare opinione.

l'argomento di oggi, dopo tanto che non scrivo,
 è 
"Si possono imparare le Arti Marziali dai Video?"

so che sto aprendo un vaso di pandora..

Ma per iniziare vorrei circostanziare meglio la domanda...


non sto parlando di quelli che cercano di apprendere da ZERO un'arte marziale guardando i Video su Youtube..
quelli sono dei poveri illusi che  sono da compatire e non meritano, davvero, di sprecarvi parole.









No, intendo quelle persone che usano i Video come riferimento...il che è un modo legittimo e riconosciuto per studiare....
Avendo dei Video del mio maestro potrei ricordare una sequenza, cercare un particolare, riconoscere un Kata..
insomma, usarlo come supporto al mio studio sul tatami..

 in teoria, la cosa è fattibile ed utile..ma perchè mai con me non funziona?

Posseggo una piccola libreria di Video dell'arte marziale che pratico e di quelle che mi piacciono..raccolta negli anni fra video fatti agli stage, video fatti su richiesta, video raccolti sul tubo...
li tengo in un pendrive E nel mio computer, perchè non si sa mai che ne abbia bisogno..
Ogni tanto vado a vederli, e succede una cosa stranissima...

mi annoio a morte..
dopo circa un minuto non riesco ad andare avanti..potrei addormentarmi davanti al video tipo Homer sul divano... con la bavetta al lato della bocca....

Ma Perche'!!!

E' l'Arte che amo con tutto me stesso, che non mi stanco di praticare, e di cui ho fatto La ragione ed il Fulcro della mia pratica marziale.

Per essa ho rinunciato a studiare le altre scuole, ho cercato di entrare nella mentalità e nello spirito, cercando di capire cosa stessero cercando di trasmettermi i miei Maestri..
eppure
nonostante questa mia sfrenata passione
mi annoio a morte a guardare i video..
non riesco a concentrarmi
non riesco a cercare i particolari nei video, non riesco a guardare le posizioni, gli spostamenti...

eppure potrei studiare per ore sul tatami una singola tecnica senza mai annoiarmi o stancarmi..e l'ho fatto.. non mi annoia per nulla cercare il giusto Kuzushi, provare e riprovare, cadere e rialzarmi cento volte (o otto....)

 Mi sono sempre chiesto perchè...
sopratutto quando altri Maestri ed amici mi dicono con disinvoltura di aver visto questo o quel particolare da un Video (anche di altissimi esponenti della scuola!!)..

io proprio non ci riesco...
probabilmente è un mio limite...

Mi è venuto in aiuto, forse, un amico che mi ha parlato della Programmazione Neuro Linguistica (PNL, la trovate googlando un pochino)..
nella PNL si presuppone che ogni persona abbia un canale sensoriale preferenziale, cioè un canale per cui gli è più congeniale ricevere ed assorbire le informazioni, secondo questa teoria esistono tre canali principali, Auditivo, Visivo e Cinestetico.
Chi ha una preferenza per il canale auditivo avrà più facilità a seguire le lezioni se gli vengono dette, e le comprenderà meglio ascoltandola...
Chi ha la preferenza per il canale Visivo invece, preferisce Vedere, osservare, guardare.. e comprenderà meglio un messaggio scritto o visivo rispetto agli altri.
il cinestetico invece impara meglio se ha la possibilità di  provare personalmente, per esperienza diretta ed ascoltando le sensazioni che riceve..

Naturalmente queste classificazioni non sono mutualmente esclusive, ci sono persone che possono essere portate per due o tutti gli aspetti.. ma in linea generale ogni persona ha un canale preferenziale...

ecco la risposta,
probabilmente io sono un cinestetico..
riesco ad apprendere solo provando ed ascoltando, facendo da Uke e cadendo continuamente, ascoltando il mio corpo e le sensazioni che mi dà..

L'apprendimento (anche solo la memorizzazione) nel mio caso non possono passare attraverso la mera visione..

(questo spiegherebbe anche la mia enorme difficoltà con la lingua giapponese.. dopo aver provato e riprovato, mi risulta difficilissimo se non impossibile memorizzare i vari Kana e Kanji... essendo una cosa che devo riconoscere  a memoria mi mandano in crisi assoluta..)

A questo si deve aggiungere una Mia  diffidenza di base per i Video...


Molto spesso mi vengono citati vecchi video in cui il Soke o il Tal Maestro praticano questa o quella tecnica in modo che sembra contraddire (o contraddice proprio) delle cose che magari egli stesso ha spiegato o fatto vedere diversamente..
ecco...

Io penso che nei video ci possa essere solo una minuscola parte della verità....
Se parliamo di video raccolti durante gli stage , In quel preciso istante l'Insegnante sta spiegando  qualcosa a qualcuno... magari un principio o un movimento.. e probabilmente non è concentrato su tutta una serie di altre cose che in quel momento non sono importanti..
Oppure sta utilizzando un metodo per far capire a qualcuno un principio, ma che magari non è esattamente la tecnica "da manuale"...
O ancora, come accade, deve "adattare" la tecnica (mantenendo il principio) ad Uke, per riuscire a farla in ogni situazione.


per esempio: Durante l'ultimo Taikai Akiyoshi Yasumoto Soke mi stava facendo vedere una tecnica e stava cercando di farmene comprendere appieno l'essenzialita'... dopo avermela fatta provare più volte mi ha fatto vedere un ultimo ulteriore particolare e mi ha detto "se la fa una donna o se l'avversario è molto forte posso fare così.."

ecco..se qualcuno ci avesse ripreso in quel momento, avrebbe potuto notare un particolare, ma non comprenderne le circostanze o il perchè.. 
e' per quello che, spesso, particolari secondari diventano agli occhi degli osservatori i "SEGRETI SEGRETISSIMI DEL SOKE".. cose che, secondo loro, egli FA ma non DICE...
ne fanno il fulcro della tecnica senza comprendere che  in realtà è un particolare e non necessariamente uno particolarmente importante.

Se a questo aggiungiamo che nei video pubblicitari o di diffusione, molto spesso non vengono mostrati per intero i Kata, o vengono leggermente alterati per proteggere la scuola da quei cialtroni che imparano scopiazzando qui e li, ecco che abbiamo un quadro abbastanza completo del mio annoiarmi di fronte ai video e della mia diffidenza nei loro confronti.

Sono utili solo per memorizzare una sequenza, dicevo, ma altrettanto possono esserlo gli appunti su un quaderno, o delle fotografie...

come al solito, Food for Thoughts..
e sono aperto a consigli, insulti e critiche, come al solito ;-)







Nota Bene: 
Il discorso sulla PNL può essere approfondito ulteriormente, cosa che cercherò di fare, per comprendere come insegnare meglio l'Arte  agli allievi, cercando di comprendere quale sia il loro canale preferenziale di apprendimento e utilizzandolo per veicolare meglio la scuola.
Mi sono ripromesso di leggere qualcosa di più sulla PNL... eventualmente potete dare un occhiata a questo link:

 http://it.wikipedia.org/wiki/Programmazione_neuro_linguistica

o ai millemila siti che propongono test per capire se si è cinestetici, Visivi o Auditivi...